TERAMO – Sarà processato con il rito abbreviato, il prossimo 14 aprile, l’ex direttore generale della Banca di Teramo, Roberto Profeta, 59 anni, chiamato in giudizio per estorsione ed uso di atto falso dal sostituto procuratore Greta Aloisi, sulla base della denuncia di un imprenditore teramano che accusa il dirigente bancario, attraverso delle registrazioni telefoniche, di averlo costretto ad acquistare azioni dell’istituto di credito per circa 60mila euro a nome di moglie e figli. I fatti contestati risalgono a un periodo che va dal 2011 al 2013. Oggi il giudice per le indagini preliminari Domenico Canosa ha accolto la richiesta di giudizio abbreviato avanzata dal legale di Profeta, l’avvocato Fabrizio Acronzio e contestualmente ammesso anche la costituzione di parte civile nel procedimento giudiziario dell’imprenditore e del figlio, rappresentati dall’avvocato Gianni Falconi, quali persone offese e danneggiate dal reato, e della curatela fallimentare della ditta Electric Power srl, della famiglia dell’imprenditore, quale danneggiata dal reato. Non è escluso che anche alla data del giudizio, ad aprile, si costituisca anche la curatela fallimentare di una seconda azienda, la A2 Impianti.
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